Recupero Crediti Banca

Avere un debito con una banca o una finanziaria comporta il contatto con società di recupero crediti. Nell’articolo spieghiamo come comportarsi con queste società, come riconoscere le fake news, come non commettere errori. Alla fine dell’articolo anche alcuni utili consigli.

Se hai un debito – non importa il valore – con una banca, una finanziaria o qualsiasi altra società e vuoi sapere come muoverti senza commettere errori e rischiare di peggiorare la situazione sei atterrato sulla pagina giusta. Ti consiglio pertanto di arrivare in fondo alla pagina, perché a breve ti svelerò alcune dritte su come approcciarti nei confronti delle società di recupero crediti.

Premessa doverosa

Generalizzare non è mai buona cosa. Prima di entrare nell’argomento pertanto una premessa è doverosa.

Intendiamoci sin da subito. L’attività di recupero crediti è perfettamente lecita, in quanto il creditore ha il diritto di pretendere il pagamento di quanto dovuto. Quello che invece non va bene, in alcuni casi, sono le modalità che vengono utilizzate per il recupero crediti.

Nel corso degli anni mi sono confrontato con tante società di recupero crediti molto serie, in cui lavora personale qualificato e molto preparato. Ma questi li riconosci subito, diciamo dopo la prima telefonata.

Purtroppo, ci sono altre società di recupero crediti che veicolano false informazioni e cercano di intimidire i debitori con minacce e, alcune volte, insulti. Anche questi, purtroppo, li riconosci subito dopo la prima telefonata.

Dunque, non tutte le società lavorano allo stesso modo. Primo errore: non generalizzare

Chi sono i “recuperi Crediti” ?

Debito fa rima con società di recupero crediti. Se hai saltato il pagamento di un paio di rate o, ancora, peggio, hai smesso completamente di pagare, ti sarà di certo capitato di ricevere le telefonate di solerti gestori che, dall’altro lato della cornetta, ti “invitano” gentilmente a pagare quanto dovuto.

Le società di recupero crediti, innanzitutto, sono società che hanno come scopo principiale quello di “convincere” il debitore a pagare quanto dovuto.

Le principali banche e le finanziarie che erogano i finanziamenti, spesso, preferiscono delegare l’attività di recupero sulla base di apposite convenzioni a tali società esterne, in quanto le stesse possono contare su una autonoma e collaudata struttura.

Può capitare inoltre che la Banca con la quale è stato stipulato il contratto venda il credito ad una di tale società. In questo caso la società che ha acquistato il credito agirà in proprio e non “per conto” della Banca.

Cosa fanno le società di recupero crediti ?

Le società di recupero crediti svolgono diverse attività, tutte comunque finalizzate a recuperare il credito vantato. In generale tali attività si possono dividere in due Fasi

  1. Fase Stragiudiziale : rientrano in tale fase tutte le attività poste in essere prima di ricorrere all’autorità giudiziaria. Ad esempio telefonate, mail, raccomandate ed anche visite presso la residenza del debitore. Tali attività vengono effettuate per lo più da dipendenti o collaboratori di tali società (non si tratta di avvocati).
  2. Fase Giudiziale : rientrano in tale fase tutte le attività poste in essere innanzi all’autorità giudiziaria (Tribunale o Giudice di Pace). Ad esempio Decreti ingiuntivi, Atti di citazione, Precetti e Pignoramenti. Tali attività possono essere effettuate solo da avvocati iscritti all’albo che vengono appunto incaricati da tali società.

Cosa Succede se non si paga un recupero crediti ?

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Una delle domande più frequenti che mi vengono poste riguarda cosa succede se non si paga il recupero crediti.

La risposta non può che essere la seguente: dipende da cosa risulta aggredibile.

Se tu (o un garante) hai uno stipendio, una pensione, un immobile o altri beni, probabilmente il creditore penserà di soddisfarsi su questi. Sono tutte delle valutazioni che non si possono prevedere a priori.

Anche per quanto riguarda le tempistiche non vi sono dati certi. Di certo, possiamo dire che il recupero crediti per prima cosa tenterà di recuperare il dovuto tramite attività stragiudiziali, come telefonate, lettere ecc.

Successivamente, in caso di fallimento potranno essere avviate attivià giudiziali, al fine di munirsi di un titolo esecutivo (es. Decreto Ingiuntivo) e poi procedere al pignoramento dei beni disponibili.

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Le Bugie del recupero crediti.

Andiamo ora a somontare una serie di fake news che i recuperi crediti spesso raccontano ai debitori per spingere gli stessi al pagamento.

  • Se non paghi rischi il carcere: Falso ! spesso i dipendenti del recupero crediti raccontano che non avendo pagato le rate del finanziamento il debitore ha commesso una “truffa” e dunque rischierebbe un processo penale o addirittura il carcere. Ovviamente non è così. Il mancato pagamento di un debito costituisce solo un illecito dal punto di vista civile. La legge offre al creditore una serie di strumenti per recuperare quanto dovuto, ma questi rimangono tutti nell’ambito del diritto civile.
  • Se non paghi arriva subito l’ufficiale giudiziario a casa: Falso ! prima di passare alla fase giudiziale le banche devono ottenere un titolo che accerti l’esistenza del debito. Nel caso di prestiti personali, carte revolving e conti correnti le Banche devono prima ottenere un titolo esecutivo, come ad esempio un Decreto Ingiuntivo. Nel caso si tratti di mutui ipotecari, invece, è sufficiente solo il contratto stipulato dal Notaio che è già titolo esecutivo. Ad ogni modo, nel momento in cui telefonano le società di recupero crediti non arriverà nessun ufficiale giudiziario. Si tratta spesso ancora della fase stragiudiziale.
  • Se non paghi ti pignorano i mobili di casa: Falso ! in linea teorica le banche, dopo aver ottenuto un titolo esecutivo, potrebbero procedere ad esecuzione forzata su tutti i beni del debitore, dunque anche sui beni mobili. Tuttavia è molto raro che una banca proceda al pignoramento dei beni mobili del debitore. Innanzitutto la Legge (art. 514 c.p.c.) stabilische che non sono pignorabili “l’anello nuziale, i vestiti, la biancheria, i letti, i tavoli per la consumazione dei pasti con le relative sedie, gli armadi guardaroba, i cassettoni, il frigorifero, le stufe ed i fornelli di cucina anche se a gas o elettrici, la lavatrice, gli utensili di casa e di cucina unitamente ad un mobile idoneo a contenerli, in quanto indispensabili al debitore ed alle persone della sua famiglia con lui conviventi…“. Dunque, le procedure mobiliari sono spesso antieconomiche, nel senso che, in fin dei conti, riguardano beni che non verrebero venduti all’asta, se non a prezzi talmente irrisori da non coprire le spese vive della procedura. L’obiettivo delle banche è recuperare il denaro in tempi rapidi, dunque quando possibile prediligeranno il pignoramento presso terzi, ovvero quella forma di pignoramento che colpisce lo stipendio, la pensione o i conti in essere presso altre banche.
  • Se non paghi ti mettiamo la casa all’asta: non sempre è vero ! dipende dalla tipologia e dall’entità del debito, dalla presenza dell’ipoteca, dal valore dell’immobile. Se non hai pagato proprio il mutuo stipulato per l’acquisto dell’immobile è ovvio che la Banca procederà su tale bene per soddisfare il proprio credito. Dato che la Banca ha iscritto una ipoteca è come se avesse messo un lucchetto sulla casa. Significa che a seguito della vendita all’asta la Banca verrà soddisfata con precedenza rispetto agli altri creditori (leggi QUI). In tutti gli altri casi, invece, il creditore prima di pignorare la casa andrà a valutare diversi fattori: 1) Entità del debito. Avviare una procedura esecutiva immobiliare ha dei costi elevati, dunque se il debito è di importo contenuto sarebbe antieconomico avviare la procedura sulla casa. 2) Presenza della ipoteca. Se il creditore è una banca o una finanziaria diversa da quella che ha iscritto l’ipoteca ed il debito residuo del mutuo è ancora elevato, quel creditore difficilmente andrà ad avviare la procedura. Il rischio infatti è quello di anticipare tutti i costi della procedura (spese vive, avvocato, CTU, ecc.) per poi non ricavare nulla in quanto, come abbiamo visto prima, la banca che ha iscritto ipoteca viene pagata sempre per prima. 3) Valore dell’immobile. Questo è un parametro che viene valutato insieme al debito residuo del mutuo ipotecario. E’ chiaro che se l’immobile ha un valore che, tenendo presente anche i ribassi in asta, non soddisferebbe neanche il creditore ipotecario, gli altri creditori non andranno ad avviare una procedura esecutiva.
  • Se non paghi ti segnaliamo in CRIF: non sempre è vero ! in realtà quando hai accumulato il ritardo di due rate sei già stato segnato nei sistemi di informazione creditizia, tra cui CRIF. Ma questo è ovvio. La segnalazione è già avvenuta. Abbiamo dedicato spazio al tema delle segnalazioni in un articolo che ti consigliamo di leggere QUI.

Ecco, quelli appena elencati sono solo alcune delle affermazioni che più spesso vengono ripetute dalle società di recupero crediti. Ci sono però tantissime altre false notizie che circolano.

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Come gestire il recupero crediti: gli errori da evitare.

Di seguito riporto alcuni errori che spesso ho visto commettere nel rapportarsi con il recupero crediti. Si tratta di errori che possono costare caro, specialmente quando manca il supporto di un professionista che possa accompagnare il debitore. Ecco quali sono:

  • Effettuare pagamenti senza aver prima contrallato se il debito è prescritto. Una delle prime attività da compiere quando si valuta una posizione debitoria è capire se la richiesta di pagamento del creditore sia ancora esigibile o sia ormai prescritta e – dunque – non più dovuta. Il termine ordinario di prescrizione è di 10 anni. Ti faccio un esempio per farti capire meglio. Immagina la prescrizione come un cronometro. Dopo 10 anni questo cronometro si spegne ed il debito si cancellae. Tuttavia, nel corso di questo lasso di tempo, se il creditore invia un atto scritto con cui richiede il pagamento (lettera raccomandata, Decreto ingiuntivo, precetto ecc) questo cronometro riparte da zero. Da qui inizia a decorrere un nuovo periodo di 10 anni e così via. A livello statistico si riscontra la prescrizione per i debiti più vecchi, che nel corso degli anni magari subiscono delle cessioni. Guarda il caso che abbiamo risolto QUI annullando un debito di €.413.000 perchè ormai prescritto.
  • Rispondere per iscritto formulando in maniera autonoma proposte transattive. Ti do questo consiglio per un semplice motivo. Quella semplice lettera, pec o mail che oggi invii al recupero crediti, se non rispetta determinati requisiti, un domani potrà essere utilizzata in Tribunale come atto di riconoscimento del debito. Senza entrare nel dettaglio, si tratta di una vera e propria prova che potrà facilitare la banca nell’ottenere il Decreto Ingiuntivo in Tribunale. Attenzione. Non sto dicendo che non si possono inviare proposte transattive (anzi), ma solo che queste possono essere inviate solo dopo un attento esame della documentazione in possesso della Banca. Accade spesso, infatti, che la somma effettivamente dovuta sia inferiore a quella che ti viene richiesta, a causa di vizi nel calcolo degli interessi o a causa di altre anomalie che vanno contestate prima di inoltrare una proposta.
  • Firmare cambiali senza un’attenta valutazione. Le società di recupero crediti, spesso, propongono al debitore di pagare il debito con un piano di rientro “cambializzato”. Significa che la banca ti concede la possibilità di pagare a rate, ma il pagamento è garantito da effetti cambiari. Il vantaggio è evidente per la Banca. Con le cambiali infatti non c’è più bisogno di ottenere un decreto ingiuntivo in Tribunale, ma si può procedere direttamente con precetto e pignoramento. Se non hai la possibilità di chiudere a saldo e stralcio la posizione, prima di firmare le cambiali la parola d’ordine è sostenibilità. Devi dunque essere sicuro di poter sostenere il pagamento delle rate dei finanziamenti in corso e delle future cambiali, considerando anche eventuali eventi imprevisti.
  • Utilizzare tutte le risorse per pagare un solo creditore senza avere una strategia unitaria. Quando si hanno più posizioni debitorie aperte, un errore che spesso viene commesso è quello di trovare un accordo solo con un creditore, magari quello che si avvale del recupero crediti più aggressivo. In realtà, il primo passo da compiere è quello di effettuare una valutazione complessiva di tutte le posizioni debitorie aperte in modo da pianificare una strategia unitaria. Non avrebbe senso chiudere una posizione destinando tutte le risorse ad un solo creditore, lasciando aperte tutte le altre.
  • Effettuare pagamenti senza aver prima raggiunto un accordo scritto. Mi è capitato spesso di sentire clienti che hanno versato piccole rate per tenere buono il recupero crediti sulla base di un accordo “a voce”. Questo è talvolta un errore. Se si tratta del ritardo di due o tre rate il pagamento potrebbe avere un senso, in quanto evita conseguenze peggiori. Se invece la banca ha già inviato la lettera di decadenza dal beneficio del termine (DBT), non esistono più rate da pagare, in quanto il debito andrebbe versato in unica soluzione. Ecco allora che in questi casi versare ogni tanto una rata. magari su invito del recupero crediti, non servirebbe proprio a nulla. Quel pagamento, infatti, verrebbe imputato per coprire i soli interessi di mora nel frattempo maturati e non si risolverebbe nulla. Il punto fondamentale, dunque, è quello di procedere ad effettuare un pagamento solo dopo aver ricevuto la lettera di definizione, cioè la lettera nella quale la Banca da atto dell’accordo transattivo raggiunto e si dichiara disponibile a transigere la posizione alle condizioni concordate (mediante una dilazione di pagamento o a saldo e stralcio).

Perché affidarsi a professionisti specializzati nel Saldo e Stralcio

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Gestire una posizione debiotria verso una Banca è una attività complessa, servono competenze multidisciplinari e d anni di esperienza.

Ecco perché non dovresti mai affidarti a professionisti, società ed associazioni che non siano specializzati nella a risoluzione di posizioni debitorie.

Altro errore è il fai da te. Se hai posizioni debitorie aperte, prima o poi verrai contattato dal personale delle società di recupero crediti, con telefonate anche dal tono minaccioso e potresti commettere un errore come abbiamo visto in questo articolo.

Ti consigliamo di leggere tutti i nostri articoli relativi al saldo e stralcio:

Questi Alcuni dei risultati ottenuti:

Se hai necessità di supporto nella gestione una posizione debitoria, puoi contattare lo studio compilando il FORM qui sotto. Ti risponderemo nel più breve tempo possibile.

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