Clienti Dentix nel panico. Tutte le cliniche non hanno ancora riaperto dopo l’emergenza Covid. Le cure non vengono erogate ma le rate dei finanziamenti accesi si stanno accumulando.

La difficile situazione della catena odontoiatrica Dentix

Sono migliaia i clienti delle cliniche Dentix che stanno vivendo un vero e proprio incubo: cure odontoiatriche interrotte ed alle prese con la ricerca di soluzioni per recuperare il denaro speso inutilmente.

La società Dentix, infatti, continua a tenere chiusi i propri ambulatori, a distanza ormai di mesi dalla riapertura post Covid-19. La ragione, purtroppo, non è una riorganizzazione interna ma è ben più allarmante per i suoi pazienti: la società sembrerebbe ormai prossima al collasso a causa delle gravi difficoltà economiche e moltissime fonti attendibili riportano l’imminente procedura fallimentare per la società iberica.

Ne è la prova l’oscuramento dello stesso sito web della società con una comunicazione di scuse per il «silenzio operativo» e per la non reperibilità neppure telefonica, giustificata dalla società dal «picco di chiamate ricevute molto alto che ha generato delle lunghe code di attesa». Tuttavia, è la stessa Dentix ad ammettere nel medesimo comunicato: «Non possiamo negare la realtà. Non possiamo ignorarla. Stiamo lavorando giorno per giorno, ora per ora, per studiare qualsiasi soluzione possa garantire un percorso di continuità a Dentix».Insomma, è la stessa società a parlare solo di un «possibile piano di riapertura delle cliniche Dentix» alla luce del «momento storico ed aziendale veramente complicato e critico».

È chiaro, dunque, che non si tratta di una chiusura temporanea come si vorrebbe far credere ma, probabilmente e salvo sviluppi inaspettati, una chiusura definitiva, della quale i primi a farne le spese saranno proprio i pazienti.

Le ripercussioni sui pazienti rimasti senza cure e senza supporto

I pazienti, infatti, a causa della mancata riapertura delle cliniche non hanno potuto terminare – ed in alcuni casi persino iniziare – le cure odontoiatriche previste e concordate con Dentix.

Si segnalano pazienti che sono rimasti letteralmente senza denti in bocca, con danni alla salute difficilmente quantificabili. Ma se a questi si può rimediare rivolgendosi ad altre strutture odontoiatriche (vi sono gruppi che svolgono egregiamente il loro lavoro) o professionisti, i pazienti devono affrontare anche ulteriori problematiche di natura economica.

Nella maggior parte dei casi, infatti, ai pazienti veniva consigliato di stipulare un finanziamento con società finanziarie convenzionate per il pagamento delle cure odontoiatriche. In questo modo, la clinica ha ricevuto subito la somma dovuta per i trattamenti ed il paziente si è impegnato a rimborsare le rate del finanziamento.

E’ bene ricordare che il rapporto tra il paziente e la società finanziaria che ha erogato il finanziamento, sebbene collegato, è autonomo rispetto al contratto stipulato con la clinica.

Ma dicevamo, oltre al danno la beffa. Da un lato il paziente non riceve le cure odontoiatriche promesse e dall’altro si trova a dover pagare le rate del finanziamento per servizi di cui non ha usufruito.

Le possibili soluzioni per recuperare il denaro versato e bloccare le rate dei finanziamenti

Quali sono, dunque le possibili soluzioni ? dobbiamo per forza di cose distinguere due casi

Caso A). Cure pagate in anticipo con denaro proprio

Nel caso in cui i pazienti, facendo affidamento sui propri risparmi, abbiano pagato anticipatamente le cure a Dentix, dovranno inviare una diffida alla clinica.

A questo punto si dovranno monitorare le iniziative di Dentix, poichè probabilmente ogni pretesa creditoria dovrà essere fatta valere nelle eventuali procedure concorsuali avviate (concordato o fallimento), con scarse probabilità, purtroppo, di ottenere la integrale restituzione delle somme versate.

Caso B). Cure pagate tramite la stipula di un contratto di finanziamento con società finanziaria convenzionata.

Nel caso in cui, invece, i pazienti abbiano stipulato un finanziamento per pagare le cure, sconsigliamo innanzitutto improvvisate soluzioni “fai da te“, come quella di interrompere autonomamente il pagamento delle rate dei finanziamenti in corso, ritenendo di essere nel giusto.

Se ciò accadesse, infatti, la società finanziaria, oltre a poter richiedere legittimamente quanto dovuto, procederà a segnalare il nominativo del cliente nelle banche dati (Crif, Experian, CTC), con la conseguenza che lo stesso verrà etichettato come “cattivo pagatore“. Abbiamo affrontato l’argomento QUI.

La soluzione, invece, va ricercata nella Legge (Art. 125-quinquies del Testo Unico bancario) che fornisce, appunto, la possibilità per i consumatori di richiedere la risoluzione del contratto di finanziamento, in quanto collegato al contratto con il fornitore (clinica inadempiente).

Per dirla diversamente, immaginiamo il contratto di finanziamento come un nodo che lega il paziente alla finanziaria. Con la risoluzione si va a sciogliere questo nodo, producendo due effetti immediati: a) da un lato le rate già pagate verranno interamente restituite al cliente; b) dall’altro, le rate future non verranno più addebitate in quanto il contratto è venuto meno.

Ovviamente, per ottenere la risoluzione non è sufficiente una semplice telefonata. E’ necessario seguire una precisa procedura:

  1. Inviare una comunicazione di formale “costituzione in mora” alla clinica, richiedendo l’adempimento del contratto entro il termine di 15 giorni.
  2. Attendere 15 giorni per la eventuale risposta della clinica
  3. Inoltrare alla Finanziaria la richiesta di risoluzione del contratto di finanziamento informando la stessa che la clinica non ha proceduto ad erogare i propri servizi rimanendo inadempiente

A questo punto, è la società Finanziaria che dovrà fornire un riscontro alla richiesta del consumatore. Nel caso in cui rifiuti di procedere spontaneamente alla risoluzione, sarà necessario rivolgersi al Tribunale oppure all’Arbitro Bancario Finanziario.

Ogni valutazione deve essere effettuata casa per caso.

Per delegare la gestione della pratica allo studio: cose da sapere

Districarsi nella richiesta di costituzione in mora e di risoluzione alle non è semplice. Si tratta di una materia molto tecnica e complessa. E’ sufficiente anche un semplice errore nella predisposizione degli atti o della strategia difensiva per pregiudicare l’esito della richiesta. Ecco cosa devi sapere:

1. Lo studio si occupa esclusivamente di diritto bancario e finanziario, assumendo la difesa di consumatori ed imprese.

2. Abbiamo già seguito diversi casi analoghi

3. La distanza non è un problema. Lo studio opera a distanza affiancando il cliente in ogni fase: dalla richiesta dei documenti; alle comunicazioni con la clinica e le società finanziarie, alle successive azioni. Scopri l’opinione dei nostri clienti  CLICCA QUI 

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